Famiglie e piccoli imprenditori in pericolo liquidità

Il 2021 inizia con l’avvio della normativa dell’EBA (Autorità Bancaria Europea) che cambia le regole per la gestione dei “conti in rosso”: gli addebiti automatici non saranno più consentiti, infatti, se i clienti non avranno sufficienti disponibilità liquide sui loro depositi bancari rischiano il blocco dei pagamenti come, ad esempio, delle bollette con addebito automatico in conto, delle rate dei finanziamenti del credito al consumo, dell’affitto, etc.

Per le piccole imprese, che non hanno una gestione finanziaria accurata, potrebbero emergere difficoltà nel pagamento periodico degli stipendi, dei contributi INPS o delle rate dei finanziamenti (bancari, leasing, noleggio operativo) etc.

Le nuove norme dell’EBA dal 1 gennaio 2021 stabiliscono che:

  • Per i conti correnti: bloccare i pagamenti con addebito diretto nel caso in cui il cliente (impresa o famiglia) non abbia adeguata disponibilità sul proprio conto, cancellazione del RID e di conseguenza il cliente diventa moroso nei confronti dell’Ente titolare del RID.

  • Per quanto riguarda le condizioni “concrete di default” l’EBA stabilisce che un debito scaduto da 90 giorni vada considerato “rilevante” quando il valore dell’arretrato supera entrambe queste soglie: quella definita assoluta, cioè 100 euro per i privati e 500 euro per le imprese e quella relativa, cioè l’1 per cento dell’esposizione complessiva nei confronti della banca. Di conseguenza, tutta la sua esposizione verso la banca sarà classificata come non performing loan (i famosi «Npl») e verrà inviata la segnalazione alla centrale rischi.

Il rischio reale

Il rischio reale è legato “all’interpretazione discrezionale” della Banca della capacità di reddito, o finanziaria, del cliente che in assenza di fiducia, di dati o altri elementi utili, e in una rigida interpretazione della normativa, invierà la segnalazione alla CR Banca d’Italia.

Le conseguenze di questa scelta sono decisamente negative perché: la segnalazione alla CR è un atto che blocca per il cittadino o l’impresa la possibilità di accedere al credito, anche per piccoli finanziamenti e rateizzazioni, classificandolo, di fatto, come un “cattivo pagatore” e di conseguenza questo vuol dire non poter ricevere, per ben 36 mesi ovvero 3 anni, né affidamenti né linee di credito».

Come sempre arriviamo quando i buoi sono scappati dalla stalla perché: nel 2016 l’EBA aveva dettato le linee guida, nel 2017 sono state recepite dall’Unione Europea e nel 2019 furono oggetto di consultazione pubblica della Banca d’Italia. Le Banche e gli addetti al lavoro sapevano tutto ma nessuno ha avuto il coraggio, o la sensibilità, di preparare il pubblico con adeguata informazione.

Le soluzioni

Le soluzioni sono sempre legate ai comportamenti personali e non possono essere demandate alla buona volontà o capacità di comprensione della Banca, specialmente in questo periodo delicatissimo dell’economia italiana condizionato dal Covid-19 e dalla ingente massa di crediti deteriorati in essere.

Le famiglie, che non hanno una adeguata giacenza nel conto corrente, dovrebbero fare un immediato controllo della loro situazione economica: reddito mensile in entrata, impegni per finanziamenti e mutui, storico spese per bollette, assicurazioni, costi di manutenzione auto/casa e spese varie che si sono manifestate negli anni precedenti. Alla fine sarà una presa di conoscenza e di valore che consentirà di fare scelte mirate per riequilibrare la propria situazione economica senza correre rischi.

Per le piccole imprese

Per le piccole imprese è invece consigliato di controllare attentamente i flussi economici legati alla loro attività, gli impegni in essere per finanziamenti, l’impegno economico mensile per i dipendenti, la situazione dei fornitori, il debito fiscale, e tutte quelle voci che normalmente si trovano nel bilancio economico dell’attività. L’obiettivo sarà quello di scoprire come contenere i costi ed equilibrare i pagamenti con gli effettivi flussi in entrata. Guardare alla propria attività dall’alto, magari con un aiuto esterno, considerando che questo è un esercizio utile per migliorare e svilupparsi.

Published On: 5 Gennaio 2021 / Categories: Caputmundi 4Care, Marketing e Comunicazione /

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