La cultura aziendale, un rischio o una opportunità nelle organizzazioni complesse
Il proverbio viene usato principalmente per vantarsi di riuscire a fare le stesse cose che riescono a fare tre persone, farle meglio senza interruzioni o sgradevoli confronti o contrasti sull’esecuzione. Viene usato anche per rinfacciare agli altri che si sta facendo tutto da soli, che il carico di lavoro è gravoso e in un certo senso si sta sollecitando l’aiuto di chi ci è vicino senza dire di averne bisogno.
- Vantaggi: i vantaggi del fare tutto da soli consistono nel non dover temere il confronto, di non dover dividere un successo, di non dover spiegare a nessuno cosa fare e risparmiare tempo. In caso di fallimento possiamo far finta di nulla.
- Svantaggi: gli svantaggi possono essere la mancanza di idee, il carico di lavoro che si ferma quando siamo stanchi oppure si compromette la sicurezza, in caso di errore non c’è nessuno vicino che può accorgersene in tempo ed evitare danni.
Nelle imprese, nei gruppi di lavoro, nell’organizzazione aziendale, nella progettazione e costruzione del business spesso si ritiene che fare da soli sia la strada migliore per risparmiare tempo e denaro. Eppure è proprio questa impostazione che determina il fallimento dello sviluppo dell’impresa.
La Società è complessa, il mercato è competitivo, le professionalità sono sempre più specializzate e ognuno di noi non può più essere generalista e contemporaneamente efficiente, efficace e competitivo.
In azienda bisogna ripensare ai vari ruoli e mansioni di ogni singolo soggetto coinvolto, da quelli che hanno funzioni e responsabilità apicali a quelli che eseguono specifiche lavorazioni o attività. Ognuno di loro copre un importante compito strategico interconnesso con ogni altro reparto o unità. Non si può più pensare che possa operare in modo indipendente ed autonomo considerando che facendo da solo possa raggiungere al meglio l’obiettivo. E non si può trascurare un’altra brutta abitudine, presente all’interno delle organizzazioni, che è quella di dare voce al singolo individuo che crede di poter svolgere in modo migliore il lavoro degli altri dimenticando che l’azienda funziona se costui ricopre con responsabilità, costanza e attenzione il ruolo che gli è stato assegnato.
La nuova politica aziendale della gestione delle risorse umane promuove una maggiore sensibilità nel favorire processi di ricerca e valorizzazione delle competenze trasversali e delle skill individuali dei propri collaboratori. Scoprire talenti è una attività che coinvolge tutto il personale e fa crescere notevolmente lo sviluppo aziendale.
Durante il percorso, generalmente svolto con la collaborazione di consulenti esterni, l’imprenditore ha una prima mappa che descrive il clima aziendale presente nella sua azienda, le aree di criticità, le potenzialità inespresse, le inefficienze e le opportunità da valorizzare. Agire per obiettivi di miglioramento organizzativo diventa il percorso a supporto delle sfide e degli obiettivi aziendali di breve, medio e lungo periodo.
La cultura di un’azienda influenza il modo in cui questa è organizzata, il numero di livelli gerarchici e le aree operative, la centralizzazione o decentralizzazione delle attività e delle decisioni, lo stile di relazione all’interno e verso l’esterno, la sensibilità al sociale e all’ambiente, l’etica verso i clienti ed i fornitori. Negli ultimi trent’anni la tendenza è stata quella di realizzare organizzazioni snelle, con un processo decisionale delegato al livello più basso possibile, previlegiando un “approccio democratico”, per responsabilizzare, potenziare e motivare il maggior numero possibile di persone.
Ogni azienda riflette verso l’esterno la propria cultura aziendale, più questa è aperta e collaborativa e più sarà facile affrontare la sfida competitiva.
